La Mente Inconscia
La mente inconscia è ricettiva, passiva, umile (da “humus”, terreno fertile), accoglie in sè i semi che vengono in lei riposti e li lascia germogliare. L’inconscio è un pozzo profondo che ha le sue radici nella dimensione irrazionale, l’intuito che risiede nell’addome, il 2° chakra. E’ l’acqua da cui ha origine la vita ed è, come la luna che risplende per luce riflessa del sole, portata alla luce dalla mente cosciente attraverso la consapevolezza. (Vd. sessualità)
Per mente inconscia intendo la dimensione reattiva e dinamica dell’inconscio, che genera impulsi istintuali con cui reagisce agli stimoli esterni. Ci parla attraverso i sogni, i simboli, i segni. Il percorso di interpretazione dei simboli e dei segni è un percorso che porta luce nelle tenebre dell’inconscio. Attraverso la comprensione dei significati in essi racchiusi portiamo a consapevolezza il mistero nascosto. Il simbolo ha in se infiniti aspetti e interpretazioni della verità. Attraverso di esso abbiamo la possibilità di raggiungere l’essenza del qui-ora.
Per inconscio intendo il contenitore di tutte le “antiche” impressioni di quelle che continuamente riceviamo dall'esterno.
La mente inconscia non è in grado di discernere, scegliere o rifiutare, in quanto non ha questi strumenti che sono propri della mente cosciente. Fino ai sei anni di età viviamo esclusivamente in una dimensione inconsapevole, in quanto l’io cosciente inizia a formarsi dopo i sei anni. Infatti in ogni cultura, anche in quelle più antiche, è questa l’età in cui hanno inizio gli studi scolastici e inizia la stimolazione all'apprendimento cosciente, razionale, intellettuale.
Il bambino ha un bisogno esclusivo di amore e rispetto. Qualsiasi azione nei suoi confronti da parte dell’adulto, da cui dipende totalmente, che non scaturisca da vero rispetto ed amore, è vissuta con una contrazione emozionale autodistruttiva. Il bambino non è in grado di comprendere che è l’adulto che sta sbagliando con lui, ma al contrario, inconsapevolmente, scatta in lui un senso di manchevolezza, torto, inadeguatezza che gli fa sperimentare paura, solitudine, abbandono, disistima, etc. Si attivano in lui, in questo modo, la svalutazione di se e i sensi di colpa che si ripercuoteranno in tutte le relazioni della sua vita, fino a che non riuscirà a sbloccare nella dimensione emozionale (Vd. EFT) le contrazioni emotive causate dalle reazioni karmiche agli eventi.
Tanto in alto così basso.
Come Cristo prima di risalire nell’Alto dei Cieli è sceso negli Inferi ed ha affrontato e vinto il Male, allo stesso modo ognuno di noi per non essere trascinato negli abissi del dolore, del male, deve avere il coraggio di affrontarlo, scendendo nell’inconscio, coglierne il mistero e riportarlo in superficie nella consapevolezza, per dissolverlo con amore, accettazione, perdono.
E’ il Male che genera dolore. E’ l’Ego che prova dolore, ma è l’Io che porta luce, ci passa attraverso e vince depurando le distorsioni.
L’antagonismo è tra l’Ego ed il Sé.
In ogni tradizione spirituale viene spiegato che la realizzazione del Sé passa attraverso la vittoria sull’Ego, che ha nell’inconscio le radici che generano paure, perversioni, abusi, rabbia, sopraffazione, avversioni, dipendenze, etc..
Siamo noi gli autori della nostra vita in quanto abbiamo il potere di trasformarla attraverso la libertà di scelta.