La Sessualità - Dinamiche Maschili/Femminili |
“Tra l’uomo e la donna l’unione non la congiunzione”
(Giacinto Scelsi)
L’energia sessuale è la spinta vitale che muove la creatività e l'intero universo. Racchiude il mistero della vita.
L’unione più elevata, tantrica, coinvolge tutte le dimensioni dell’essere: spirituale, mentale, emozionale, inconscia, per ultimo fisica. E’in questa unione del maschile-femminile che si sperimenta il senso della vita e la sua realizzazione. L’erotismo è la più alta forma di espressione della spiritualità.
Anastasia in “The book of Kin” ci spiega cosa scaturisce nell’uomo e nella donna quando avviene l’unione:
Lui: “Voglio creare lo Spazio d’Amore per la mia Donna che rispecchia la luce dell’universo”
Lei: “Sono pronta a seguirti e a co-operare con te per sempre”.
Il ruolo maschile e femminile è spiegato molto bene nell’alchimia.
Femminile è la ricettività, la passività, l’acqua, la luna, l’irrazionale, l’inconscio, l’accoglienza, la comprensione, l’analisi, la psiche.
Maschile è il concreto-tangibile, l’azione, il fuoco, il sole, il razionale, il conscio, l’etica, la sintesi, il seme, il fisico.
Elemire Zolla in ”Le Meraviglie della Natura” scrive:
“Nell’amplesso è attivo l’uomo, passiva la donna, l’uomo simboleggiando ciò che è caldo, sacrificale, prodigo, la donna ciò che è freddo, avido: e il maschio le è –sul piano sottile- succube e si vedrà infatti, nel gioco delle correnti psichiche, la debolezza, l’infermità dell’uomo ispirare forza e quindi volontà d’assistenza alla donna….Quanto al gioco intellettuale fra i sessi, la mente dell’uomo è una matrice-misuratrice materiante, lunare, rassomigliabile ad una fredda tessitrice, mentre la mente femminile è una fervida, fulminante, feconda, generosa fonte d’ispirazione che offre all’uomo lo stame che solo lui, avido, prensile, freddo, contratto com’è, saprà ordire.”
La donna è detentrice del potere psichico con cui trasmette ed insegna amore. In quanto tale per sua natura si realizza nel dare sé stessa attraverso sentimenti ed emozioni, interpretando i bisogni dell’altro e guidandolo nell’abbandono all’amore. Come un fiume il suo flusso di amore tende a scorrere incessantemente. Quando la donna rimane centrata in questo suo potere, vivendolo in piena consapevolezza, questo processo nasce spontaneo.
L’uomo è detentore del potere fisico con cui trasmette la vita attraverso il seme. Realizza sé stesso nell’essere garante della sfera materiale. Ha bisogno di offrirsi attraverso risultati concreti, tangibili. Per sua natura tende a preservare, a contenere e proteggere. L’uomo nell’arte del sesso, sfera in cui è lui a tenere le redini, ne determina la qualità, interpretando i bisogni dell’altra, guidandola all’abbandono. Quando l’uomo rimane centrato riesce a frenare il suo flusso seminale che viene donato, al momento opportuno, per il completamento del gioco sessuale.
Marcello Carosi diceva: “L’uomo ama la donna, la donna ama l’amore”.
Il regno dell’uomo è nell’ambito della materia, quello della donna è nell’ambito della psiche, pur vivendo lui nella prerogativa del pensiero-idea, lei del corpo-mistero. La donna infonde dalla sua mente in quella dell’uomo un messaggio d’amore che lui a sua volta interpreta e trasmuta nel corpo, in forza sessuale, ridonandolo a lei in questo modo. Si crea così una corrente circolare tra i due che vivifica e ricarica generando un’unione di gioia, rispetto ed amore.
Riflettendo su questi reciproci ruoli e sulla dinamica maschile-femminile, sembra evidente che tutto ha inizio nel femminile, inteso come forza psichica, mentale, generatrice e detentrice di amore, da cui è ispirata ad interpretare i bisogni psichici dell’altro, per guidarlo nella sua realizzazione.
Questa è la responsabilità nel mondo che la donna, oggi, deve recuperare. Quando la donna abdica da questo ruolo femminile-materno così inteso, come spesso ormai sta avvenendo ai giorni nostri, il mondo perde il valore dell’amore ed entra in una crisi profonda, va allo sbaraglio. Questo è il ruolo della donna, questo è il potere che non viene quasi più trasmesso di madre in figlia, né insegnato.
L’amore è il bisogno più elevato e nello stesso tempo indispensabile, senza il quale si genera e si vive nella paura, nella rabbia, nell’ansia, nella depressione e nel dolore.
Di tutte le relazioni certamente quella tra uomo-donna è la più potente, coinvolgente, difficile da gestire, non solo perché è l’unione dei contrari, ma perché scatena le pulsioni primordiali. Tocca le dimensioni inconsce più profonde, ricollegandoci alle realtà vissute nei nostri primi rapporti di vita, con la madre e il padre facendo riemergere quegli schemi comportamentali inconsci che inesorabilmente verranno proiettati sul partner se non elaborati e risolti profondamente a partire dal prenderne coscienza.
Senza l’amore, senza la “donna-madre” che saggiamente lo preserva e trasmette, si vive nella paura di essere feriti e soffrire, a cui seguono rabbia, sconforto e depressione, vivendo nell’aggressività, nel tormento e nella solitudine, come spesso sta avvenendo ai giorni nostri.
“Dietro ad ogni grande uomo c’è una grande donna”
L'uomo e la donna pensano e desiderano in modi diversi. Qualora le loro relazioni con l’altro sesso siano motivo di sofferenza, discordia, anziché di gioia, soddisfazione, dovrebbero elaborare le motivazioni.
Per la donna l’arte di gestire il proprio potere è nelle dosi e nei modi, nel quanto, nel quando e nel come dare sé stessa, trattenendosi se necessario, anziché diventare invasiva ed invadente. Per problematiche inconsce irrisolte la donna può tendere ad eccedere nel dare troppo, in modo malsano, quando l’altro non è pronto a ricevere e a saper dire di no. Per questo meccanismo diventa distruttiva e autolesionista, si butta via inconsapevolmente, recrimina per quanto ha dato anche se non le era stato richiesto, pretendendo un riconoscimento. L’arte è quindi nel saper frenare questo suo flusso.
Allo stesso modo è per problematiche inconsce irrisolte che l’uomo non adempie al proprio ruolo protettivo e di gestione dei fatti concreti, sessualmente non si sa trattenere, si butta via inconsapevolmente, spreca la propria energia, diventa anche lui distruttivo e autolesionista, si sente un fallito, immeritevole e coltiva sensi di colpa.
Per paura della donna e del suo potere spirituale, l’uomo, come la storia dimostra, ha affermato la sua supremazia con il potere materiale, rinnegando, relegando, opprimendo, violentando, assoggettando, schiavizzando l’elemento femminile.
La donna moderna ha reagito con rabbia e ribellione dimostrando e affermando una parità ma confrontandosi sul terreno maschile e abdicando dal suo ruolo. Ha risposto con paura alla paura, anziché con piena consapevolezza del proprio valore. E’ ora il tempo per la donna di riappropriarsi della consapevolezza di sé, con cui ottenere il rispetto e la devozione da parte dell’uomo, come riconoscimento di quanto lei sia a lui indispensabile per la propria realizzazione e felicità.
“La repressione produce simboli”
La cultura moderna occidentale si è allontanata dalla spiritualità avendo cercato il benessere all’esterno nel potere materiale. Le religioni non sono state capaci di mantenere “vivo e vibrante” il valore spirituale all’interno degli esseri umani, lasciando invece che gli insegnamenti spirituali fossero manipolati e diventassero strumento di plagio e di repressione. Il primo ad essere stato represso è il corpo e con lui l’anima, dando alla sessualità, che è lo strumento più potente per sperimentare l’elevazione al divino, un’accezione di “peccato” e relegandola esclusivamente al concepimento. La sessualità, qui intesa come energia creativa e di conoscenza spirituale insita nell’essere, è stata soffocata e distorta nella cultura, nella famiglia, nell’educazione delle società contemporanea.
Aggiungerei la repressione produce “mostri” con le loro perversioni sessuali, i loro corpi grassi. E’ più facile gestire il potere reprimendo che non dando libertà. Ma bisogna essere liberi per insegnare libertà e non bisogna averne paura. La spiritualità è l’elemento femminile dinamico, quella che nelle Antiche Scritture dell’India è chiamata la Shakti, la forza divina che dà vita, che muove le cose, che realizza la volontà di Shiva, la sua visione, il pensiero.
“Per orientarti nell'infinito distinguer devi e poi unire”
(Goethe)